#nega Socrates
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Protagora nega ogni verità oggettiva. Per lui tutte le opinioni sono vere. «Se è vero che non esistono valori morali assoluti, e quindi un bene assoluto, è tuttavia vero che esiste qualcosa che è più utile, più conveniente e perciò più opportuno. Il sapiente non è colui che conosce gli inesistenti valori assoluti, ma colui che conosce questo relativo più utile, più conveniente e più opportuno, e lo sa attuare e fare attuare» (G. Reale, op. cit., vol. 1, p. 235). Per Gorgia, di contro, tutto è falso; l'essere non esiste, è inconoscibile e incomunicabile. Egli «nega qualsiasi validità alla doxa [opinione], considerandola "la più infida di tutte le cose". Gorgia cerca dunque una terza via fra l'essere e il fallace apparire, fra Verità [alethe-ja] e doxa... Il che significa che Gorgia rinuncia al logos dell'essere incontrovertibile, ma non al logos che si limiti all'ambito delle umane esperienze, ossia al logos che si limiti a illuminare fatti, circostanze, situazioni della vita degli uomini e della città» (G. Reale, op. cit., vol. 1, p. 249). Socrate, invece, scoprendo che l'uomo è la sua anima, sostiene che «insegnare agli uomini a conoscere e a curare se stessi è il compito supremo di cui [egli] ritenne di essere stato investito dal Dio... Per lui la virtù (areté) non è e non può essere semplice adeguarsi ai costumi, alle abitudini e nemmeno alle convinzioni generalmente accolte: deve essere qualcosa di motivato razionalmente... la virtù è conoscenza... la scienza di ciò che è l'uomo e di ciò che è bene e utile per l'uomo» (G. Reale, op. cit., vol. 1, pp. 317,318).
Gian Carlo Giani, Introduzione a “L’arte di ottenere ragione” di Arthur Schopenhauer
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PERCHÉ LE TURBO-STUPIDAGGINI DI FUSARO NON FANNO RIDERE MA SONO PERICOLOSE Uno dei più grandi errori che il popolo italiano sta compiendo da qualche decennio è quello di trasformare in personaggi da commedia certi personaggi pubblici, sottovalutando e nascondendo involontariamente la loro insidiosità. Siamo il Paese che per troppo tempo ha considerato Berlusconi un guascone donnaiolo con l’unico difetto di amare troppo le pseudo nipoti di Mubarak, e Salvini come un sempliciotto qualunque emerso dalle acque del Po, prima di rendersi conto della loro vera natura. Allo stesso modo continuiamo a dipingere Diego Fusaro come il cabarettista della filosofia, il soggetto da meme per il suo turbo-lessico e per i siparietti su Nuova York e Lo Hegel. Dietro quest’aria da innocuo geek si nasconde invece uno dei principali megafoni del più becero sovranismo, nonché l’ideologo di un nuovo partito – Vox – che assembla gli aspetti più dannosi del populismo aggiungendoci in più una mistificazione del pensiero di Marx e Gramsci. Fusaro sembra compiacersi di diventare una caricatura, comprendendo le tendenze – non troppo celate o difficili da interpretare – e gli umori del popolo italiano. Approfitta di quelli che lo invitano in tv – e solitamente lo fanno per accrescere il livello del trash e avere qualche telespettatore in più – e inizia e esporre le sue idee malsane, credendo di apparire come un fine pensatore, pronto per diventare addirittura uno statista. La realtà però è ben altra: come spesso accade, dietro turbo-paroloni si cela spesso turbo-vuoto. Insomma, la massima “tanto fumo e niente arrosto”. E sta qui la pericolosità del personaggio, nella sua impossibilità di comprendere quanto sia socialmente pericoloso titillare e cavalcare le più bieche paure della gente. Fusaro cavalca e aizza il prurito della gente quando si parla di Roberto Saviano, così come di invidia sociale ad ampia scala, e mette su un personale teatrino in cui l’autore di Gomorra risulta “Un bardo cosmopolita che dal suo attico insegue le titillevoli aragoste e i calici di Domperignone”. La scelta di questo linguaggio – ridicolo, non forbito – è un atto di distrazione funzionale: Fusaro dice le stesse cose di Salvini e Di Battista, ma il modo iperbolico e grottescamente aulico in cui lo fa ci fa ridere e ridendo non lo prendiamo sul serio, così come non abbiamo preso sul serio Berlusconi prima e Salvini poi, pensandoci sempre “superiori”. Eppure sotto al registro altisonante le idee politiche che esprime e il target di Vox ne sono una conferma. (...) Fusaro infatti è stato chiaro: “Il nostro motto è valori di destra e idee di sinistra”. (...) Nel cerchio rossobruno di Fusaro, per dirla tutta, di rosso non c’è traccia. La sua narrazione segue quegli slogan dell’uomo di destra che finge di non esserlo. La frase “L’antirazzismo in assenza di razzismo e l’antifascismo in assenza di fascismo fanno il gioco del Potere” si ricollega proprio a questa sfera: da un lato Fusaro nega i sempre più numerosi episodi di razzismo in Italia e quel fascismo 2.0 che ha trovato riparo anche sotto la Lega, dall’altro strizza l’occhio a chi combatte i nemici immaginari, con quel “Potere” che vuol dire tutto e niente. ... Il collegamento con la destra assume tratti ancora più significativi se poi consideriamo la sua esperienza a Radio Padania, annunciata anni fa da Salvini in persona, e soprattutto una pericolosa vicinanza a CasaPound. Fusaro vanta infatti una collaborazione con Il primato nazionale, organo di CasaPound, e ha partecipato a diversi incontri con i tartarugati, feste nazionali comprese. Si è azzardato a giustificarsi dicendo che “Anche Socrate avrebbe incontrato CasaPound”. Non ha specificato però che a mettere in galera Gramsci sono stati proprio quelli che adesso vengono idolatrati dai membri di CasaPound. Fusaro però non va certo collocato nella destra sovranista solo per questi incontri – li hanno fatti anche Mentana e Formigli – ma per un pensiero che va in quella direzione su qualsiasi tema. Migranti, aborto, omosessualità, teoria gender, poteri forti, diritti delle donne, famiglia: Fusaro su questi argomenti si nasconde dietro la magniloquenza delle parole, quando in realtà non è altro che un Bannon in salsa italiana, ma con meno potere. (...) Come conseguenza dei suoi deliri politici, Facebook ha bloccato sul nascere la pagina di Vox. È un effetto del tutto naturale e legittimo, considerando che la stessa sorte l’hanno avuta altre pagine di forze di estrema destra, CasaPound in primis. Questa è l’ulteriore conferma che Fusaro non è altro che un membro di CasaPound che non sa di esserlo, colui che si crede un intellettuale fuori dal coro e che invece nella massa ci sguazza senza ritegno. Se ne faccia una ragione: in quest’epoca buia in cui l’intero pianeta sta regredendo sotto la mannaia dei Bolsonaro, degli Orban e dei Salvini, il pensiero comune è proprio il suo. E non fa ridere, perché non c’è nulla di più pericoloso di chi vorrebbe il potere senza avere gli strumenti per gestirlo. DI MATTIA MADONIA su The Vision
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Giovani in corteo in tutta Italia contro il governo Salvini-Di Maio. A Milano gli studenti hanno spostato le transenne davanti all'ambasciata americana e hanno lanciato uova e petardi. A Roma gli studenti delle scuole occupate hanno fronteggiato lungamente le forze dell'ordine con l'obiettivo di deviare il percorso del corteo.
Cronaca delle piazze studentesche. Tensioni a Milano e Roma
Migliaia di studenti in piazza contro il governo giallo-verde. Decine di piazze in tutta Italia. Gli studenti scendono in piazza per condannare le recenti scelte governative. Dalla finanziaria che prevede ulteriori tagli all'istruzione, al decreto Scuole-sicure che si preoccupa di controllare gli istituti con telecamere e forze dell'ordine mentre gli edifici crollano. In generale viene criticata la deriva securitaria che sia l'attuale, sia i precedenti governi hanno portato avanti.
Riportiamo la cronaca delle piazze di oggi.
MILANO
Due cortei sono partiti da Largo Cairoli e Piazza Oberdan per poi unirsi successivamente. Davanti al Duomo sono state bruciate bandiere della Lega. Segnalati con fumogeni e vernici i negozi della Benetton e a sede della Marina Militare. In quest'ultima gli studenti hanno scandito cori contro le morti in mare, denunciando le politiche di Salvini. All'altezza del consolato americano gli studenti hanno spostato le transenne e lanciato uova e petardi contro gli agenti in antisommossa schierati. Momenti in cui la tensione è cresciuta e in cui gli studenti hanno voluto solidarizzare con la carovana migrante che sta per arrivare alle porte degli Stati Uniti.
ROMA
Migliaia di studenti a Roma partono in corteo da Piramide. Sul ponte Sublicio gli studenti hanno calato un fantoccio raffigurante Salvini. A poche decine di metri dal Ministero dell'Istruzione un grosso spezzone del corteo ha cercato di deviare il corteo fronteggiandosi lungamente con le forze dell'ordine in assetto antisommossa. Questo spezzone composto da oltre la metà del corteo era rappresentato dalle scuole che hanno occupato negli scorsi giorni e nelle scorse settimane, dal Virgilio, al Mamiani passando per il Socrate. A Roma oramai da anni la Questura nega agli studenti la possibilità di modificare il rituale percorso 'Piramide-Ministero'. Gli studenti hanno così dato un segnale rispetto a questa restrizione antidemocratica ed immotivata, creando problemi alla gestione della piazza da parte della Questura. Dopo diversi minuti lo spezzone ha ricominciato a muoversi verso il Ministero dell'Istruzione, dove la manifestazione si è sciolta.
NAPOLI
A Napoli gli studenti tornano in piazza dopo le contestazioni di ieri alla visita del Ministro Salvini dove un giovane quindicenne è stato ferito dalle forze dell'ordine. Gli studenti delle scuole hanno contestato il Decreto Sicurezza e le politiche repressive del Ministro dell'Interno.
BOLOGNA
Circa 300 studenti e studentesse in corteo per le principali vie del centro, partendo da Piazza XX Settembre e concludendo la manifestazione in Piazza Verdi. Davanti all'Ufficio Scolastico Regionale sono state lanciate banconote finte da 500€ a simboleggiare lo spreco di fondi destinati agli istituti. (Per una cronaca completa della piazza di Bologna)
TORINO
Gli studenti si sono mossi in corteo verso l'Ufficio Scolastico Regionale, dove hanno intonato cori e hanno chiesto a dei delegati del Ministero di scendere e confrontarsi con gli studenti.
PALERMO
Tanti giovani in piazza per un corteo partito dal Teatro Massimo. Gli studenti si sono mossi lungo le strade del centro storico ribadendo la loro opposizione ai tagli all'istruzione al caro-libri e caro-trasporti.
BENEVENTO
Dietro lo striscione 'No al Decreto Insicurezza' gli studenti hanno attraversato la città di Benevento con un corteo.
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PERCHÉ LE TURBO-STUPIDAGGINI DI FUSARO NON FANNO RIDERE MA SONO PERICOLOSE Uno dei più grandi errori che il popolo italiano sta compiendo da qualche decennio è quello di trasformare in personaggi da commedia certi personaggi pubblici, sottovalutando e nascondendo involontariamente la loro insidiosità. Siamo il Paese che per troppo tempo ha considerato Berlusconi un guascone donnaiolo con l’unico difetto di amare troppo le pseudo nipoti di Mubarak, e Salvini come un sempliciotto qualunque emerso dalle acque del Po, prima di rendersi conto della loro vera natura. Allo stesso modo continuiamo a dipingere Diego Fusaro come il cabarettista della filosofia, il soggetto da meme per il suo turbo-lessico e per i siparietti su Nuova York e Lo Hegel. Dietro quest’aria da innocuo geek si nasconde invece uno dei principali megafoni del più becero sovranismo, nonché l’ideologo di un nuovo partito – Vox – che assembla gli aspetti più dannosi del populismo aggiungendoci in più una mistificazione del pensiero di Marx e Gramsci. Fusaro sembra compiacersi di diventare una caricatura, comprendendo le tendenze – non troppo celate o difficili da interpretare – e gli umori del popolo italiano. Approfitta di quelli che lo invitano in tv – e solitamente lo fanno per accrescere il livello del trash e avere qualche telespettatore in più – e inizia e esporre le sue idee malsane, credendo di apparire come un fine pensatore, pronto per diventare addirittura uno statista. La realtà però è ben altra: come spesso accade, dietro turbo-paroloni si cela spesso turbo-vuoto. Insomma, la massima “tanto fumo e niente arrosto”. E sta qui la pericolosità del personaggio, nella sua impossibilità di comprendere quanto sia socialmente pericoloso titillare e cavalcare le più bieche paure della gente. Fusaro cavalca e aizza il prurito della gente quando si parla di Roberto Saviano, così come di invidia sociale ad ampia scala, e mette su un personale teatrino in cui l’autore di Gomorra risulta “Un bardo cosmopolita che dal suo attico insegue le titillevoli aragoste e i calici di Domperignone”. La scelta di questo linguaggio – ridicolo, non forbito – è un atto di distrazione funzionale: Fusaro dice le stesse cose di Salvini e Di Battista, ma il modo iperbolico e grottescamente aulico in cui lo fa ci fa ridere e ridendo non lo prendiamo sul serio, così come non abbiamo preso sul serio Berlusconi prima e Salvini poi, pensandoci sempre “superiori”. Eppure sotto al registro altisonante le idee politiche che esprime e il target di Vox ne sono una conferma. (...) Fusaro infatti è stato chiaro: “Il nostro motto è valori di destra e idee di sinistra”. (...) Nel cerchio rossobruno di Fusaro, per dirla tutta, di rosso non c’è traccia. La sua narrazione segue quegli slogan dell’uomo di destra che finge di non esserlo. La frase “L’antirazzismo in assenza di razzismo e l’antifascismo in assenza di fascismo fanno il gioco del Potere” si ricollega proprio a questa sfera: da un lato Fusaro nega i sempre più numerosi episodi di razzismo in Italia e quel fascismo 2.0 che ha trovato riparo anche sotto la Lega, dall’altro strizza l’occhio a chi combatte i nemici immaginari, con quel “Potere” che vuol dire tutto e niente. ... Il collegamento con la destra assume tratti ancora più significativi se poi consideriamo la sua esperienza a Radio Padania, annunciata anni fa da Salvini in persona, e soprattutto una pericolosa vicinanza a CasaPound. Fusaro vanta infatti una collaborazione con Il primato nazionale, organo di CasaPound, e ha partecipato a diversi incontri con i tartarugati, feste nazionali comprese. Si è azzardato a giustificarsi dicendo che “Anche Socrate avrebbe incontrato CasaPound”. Non ha specificato però che a mettere in galera Gramsci sono stati proprio quelli che adesso vengono idolatrati dai membri di CasaPound. Fusaro però non va certo collocato nella destra sovranista solo per questi incontri – li hanno fatti anche Mentana e Formigli – ma per un pensiero che va in quella direzione su qualsiasi tema. Migranti, aborto, omosessualità, teoria gender, poteri forti, diritti delle donne, famiglia: Fusaro su questi argomenti si nasconde dietro la magniloquenza delle parole, quando in realtà non è altro che un Bannon in salsa italiana, ma con meno potere. (...) Come conseguenza dei suoi deliri politici, Facebook ha bloccato sul nascere la pagina di Vox. È un effetto del tutto naturale e legittimo, considerando che la stessa sorte l’hanno avuta altre pagine di forze di estrema destra, CasaPound in primis. Questa è l’ulteriore conferma che Fusaro non è altro che un membro di CasaPound che non sa di esserlo, colui che si crede un intellettuale fuori dal coro e che invece nella massa ci sguazza senza ritegno. Se ne faccia una ragione: in quest’epoca buia in cui l’intero pianeta sta regredendo sotto la mannaia dei Bolsonaro, degli Orban e dei Salvini, il pensiero comune è proprio il suo. E non fa ridere, perché non c’è nulla di più pericoloso di chi vorrebbe il potere senza avere gli strumenti per gestirlo. DI MATTIA MADONIA
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𝙳𝙰𝚈 𝟸𝟸: 𝚆𝚑𝚢 𝚂𝚘𝚌𝚛𝚊𝚝𝚎𝚜?
BYE BYE NEGA SATURDAY
“Why”
conjunction
Asking for what cause or reason
A part of the Socratic Method
For this activity, we will be applying the Socratic Method by asking our negative thoughts with “Why?”
Watch the video here: youtu.be/LGkiWN5bLK4
Here is a video of our team member, Patricia, doing the activity.
GDrive Link: https://bit.ly/2XNKrQV
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Filosofia: una seconda opportunità non si nega a nessuno (?)
Il mio approccio alla filosofia è iniziato con la terza superiore: era una materia obbligatoria anche per noi del linguistico.
Non è scattata una grande scintilla seppur la materia, almeno all'inizio, risultasse piuttosto affascinante. L’insegnante non aveva certamente il dono dell’ars oratoria dato il monotono con cui spiegava gli argomenti, ma alle prime lezioni in compagnia del simpatico Talete e del suo Il principio è l’acqua non ci si fa più di tanto caso.
Ma l’umanità avanza e, con lei, evolve anche il pensiero dell’uomo.
E allora arrivano i grandi filosofi dell’età classica: Socrate, Platone, Aristotele, i sofisti... Tutto molto bello, ma inizi a capire che dal motore immobile alla morte il passo è davvero breve.
Se è vero che la parola filosofia significa “amore per il sapere”, io amavo il fatto di non conoscere nulla di quella maledetta materia al grido socratico di so di non sapere.
La quarta superiore è stata un vero e proprio incubo tant’è che ho un vuoto e ricordo poco di quanto è stato fatto; tra tutti il maledetto San’t Agostino è marchiato a fuoco nei miei neuroni. In compenso ricordo quello che NON ho fatto come Leibniz, Spinoza e tutta la filosofia scientifica del 600. Molti mi hanno detto che mi sono persa la parte più bella del programma e, considerando che al quarto anno si studia Kant, penso che abbiano ragione.
In quinta ho cambiato professore. Nonostante i risultati in termini di voti - dal 6 all’8 - siano nettamente migliorati, non è migliorato il mio rapporto con la filosofia. Ma, una volta terminato il liceo ho scelto di iscrivermi a Lingue straniere moderne quindi BYE BYE filo!
E invece mi sbagliavo. Finita la triennale ho scelto di fare la magistrale e ho subito l’ingombrante presenza di un corso di filosofia estetica. Che poi, i maledetti mica l’avevano detto! Sul piano di studi compariva un innocuo “Teorie della rappresentazione e dell’immagine” e anche il programma sembrava tutto tranne filosofia. E invece il corso si apre con una lezione sul Menone di Platone.
Volevo ritirarmi dagli studi.
Invece mi ha salvata la pietà del professore, il quale mi ha fatto passare l’esame nonostante avessi capito un quarto del programma... Sarà stata la mia faccia da cane bastonato abbandonato sul ciglio della strada con un paio di occhiaie che panda levati proprio.
Proprio quando mi ero finalmente messa alle spalle questa maledetta è arrivato un ragazzo - a 37 anni si può parlare ancora di ragazzo? Gli è bastato poco per aprirmi gli occhi su un problema che non avevo mai reputato così importante: e se non fosse stata colpa mia? Intendo dire: e se fosse stato il fatto di avere insegnanti poco carismatici che mi ha portato a rifiutare la materia?
Per questo motivo ora si apre una nuova porta. E, anche se magari non leggerò mai Le Confessioni di Sant’Agostino, potrei dare una seconda opportunità alla filosofia... forse.
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Socrate:
Metodo dialogico
Maiutica
Verità = conoscenza
Raggiunta la verità non si può che agire bene
Uomo controlla anche le emozioni
Platone
Anima concupiscibile, irascibile, razionale = produttori, guerrieri, filosofi --> mito della biga
Società interiore = società esterioe
Stato deve educare per un buon agire comune
Mito della caverna
Aristotele:
Filosofia non utopica, sistematizza i saperi
Organo = saperi sull'uomo, sul reale, sulla fisica e metafisica
Etica nicomachea = uomo agisce per la ricerca della felicità, l'uomo che segue una falsa felicità sbaglia
Lo stato deve avere una legislazione che segua l'uomo, deve educare al bene agire.
La morale è il giusto comportamento nel momento adatto, dunque ci sono molte virtù a cui corrispondono vizi
L'uomo deve esercitarsi a scegliere bene fino ad avere un'abitudine al buon agire
Saggezza per riconoscere le virtù, Fortezza per seguirle.
Tommaso d'Aquino:
Platone divideva idee perfette e mondo imperfetto. Aristotele vedeva potenza e atto come aspetti della realtà. Per Tommaso Dio è atto puro in tutto e allo stesso tempo persona quindi potenza.
Riprende Aristotele, importante da 300 a 500 per la visione tomistica di potenza e atto.
Dio è causa prima, crea, l'uomo è suo specchio causa seconda, potenza perfetta che deve trasformarsi in atto.
Il bimbo ha potenzialità che sviluppa attualizzando il sé.
Visione teocentrica dell'uomo.
Tutti i saperi scientifici sono alla base della conoscenza della materia per poi approdare alla filosofia fino alla forma pura.
Dio dà all'uomo l'intelligenza (materia) che permette di conoscere e divenire (atto) intelligibile.
La conoscenza è innata. Il sapere risponde o nega principi base interni.
Il maestro indottrina, indica la strada per fare emergere le conoscenze
Ciò che non è autoconoscibile allora è fede o credenza
Sant'Agostino
Segue filosofia dualistica e poi si converte, storia del suo dialogo con Dio l'autobiografia Confessioni.
In de Magistris, parla del rapporto che deve esserci di comunicazione con linguaggi nuovi tra maestro e allievo.
Per giungere al sapere e al dialogo con Dio serve anche una via dell'amore. Ogni uomo desidera amore e ciò lo rende simile a Dio.
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